Il Salento, anche chiamato penisola salentina perchè interamente circondata dal mare, è la punta estrema della regione, una vera e propria lingua di terra incuneata fra l'Adriatico e lo Ionio. La conformazione di questo territorio è prevalentemente pianeggiante, soprattutto nelle aree localizzate tra Lecce e Brindisi; scendendo verso l'estremo meridionale, si trovano i rilievi appena accennati delle colline conosciute come “serre salentine”.
È un territorio molto assolato, il cui clima mediterraneo si caratterizza per le estati lunghe e calde e le costanti brezze marine che, spirando costantemente sui vigneti, contribuiscono alla salubrità delle uve con la loro naturale azione antiparassitaria. Il suolo è di natura prevalentemente argillosa, ma sono presenti anche terreni di composizione fini e calcaree, dagli spessori limitati e dal buon drenaggio, e terreni rossi e ciottolosi, ricchi di minerali, così che l'intera area offre un habitat ideale a diverse varietà di uva, conferendo delicate sfumature di carattere ai vini. La vocazione vitivinicola principale è per le uve a bacca rossa. Infatti, il Salento è il regno incontrastato del Negroamaro, una varietà autoctona che si presenta con polpa ricca, grappolo compatto, e nel calice si esprime con sentori veraci di macchia mediterranea e di radice di liquirizia. La pianta predilige le potature corte, ed è adatta ad essere allevato sia col metodo tradizionale ad alberello che a spalliera a filare basso.
Nelle vigne salentine sono molto diffuse anche la Malvasia nera, tradizionalmente vinificata in blend con il Negroamaro e presente in tutte le dop del territorio, e il Primitivo, che anche in quest'area si esprime riccamente. Merita una nota a parte il Susumaniello, vitigno a bacca nera di origini dalmate, negli ultimi anni protagonista di un percorso di riscoperta e valorizzazione, vinificato con ottimi risultati anche in purezza. Non mancano anche i vitigni a bacca bianca, come la Malvasia bianca e, in misura minore, la Verdeca e il Fiano. Sono presenti ben undici Dop: Alezio, Brindisi, Copertino, Galatina, Leverano, Matino, Nardò, Negroamaro di terra d'Otranto, Salice Salentino, Squinzano, Terra d'Otranto, e sull'intera area insiste la denominazione Salento Igp. Il paesaggio è scandito dalle distese di vigneti e oliveti, mentre in alcune zone più interne sono sopravvissuti dei lembi di boschi autoctoni di leccio (che hanno dato il nome al capoluogo salentino, Lecce), eucalipti e querce centenarie, vestigia di un passato in cui il territorio presentava una vegetazione molto rigogliosa. Estesa e aromatica è la macchia mediterranea, tanto sulle dune sabbiose del versante ionico, tanto sulle rocce della costa adriatica.