Si tratta della varietà Moscato bianco, una delle più coltivate in Italia e di più ampia diffusione territoriale. In Puglia vanta una storia molto antica che si identifica principalmente (ma non solo) con il Comune di Trani (Provincia BAT) dove si usa il sinonimo Moscato reale. In queste terre, infatti, questa varietà era così apprezzata dai commercianti veneziani del XIII secolo che essi stipularono un accordo con il conte di Trani, Roberto d'Angiò, affinché quest'ultimo ne limitasse l'esportazione in porti diversi da quelli controllati dai suddetti mercanti.
In epoche relativamente più recenti, nel 1792, è Vincenzo Corrado, uno dei più noti cucinieri del Regno di Napoli, a tessere le lodi di questa varietà pugliese. Il grappolo che può essere compatto, semi spargolo e spargolo, presenta una forma cilindrico-piramidale e solitamente un'ala. L'acino possiede una buccia sottile di colore giallo-verdastro che diventa dorata con l'aumentare dell'esposizione solare. Le versioni più diffuse di questa varietà sono senz'altro quelle dolci tra cui la più famosa, come già sottolineato per motivi storici, è sicuramente quella legata alla denominazione Moscato di Trani Dop.