Vitigno di antichissima coltivazione nell'Italia Meridionale, è ormai tesi principale che l'Aglianico sia arrivato sulle coste campane nell’VIII secolo a.C. per poi diffondersi nelle regioni limitrofe con grande facilità a motivo delle tante virtù di questo vitigno. La prima volta che il nome Aglianico appare in stampa risale al 1520 in documenti che attestano la proprietà dei vigneti di questa varietà in capo al Conte di Conversano (comune in provincia di Bari). Il grappolo è medio-piccolo di forma cilindrica o conica, semplice o alato e mediamente compatto. Gli acini sono di medio-piccole dimensioni, di colore blu-nero uniforme.
La buccia spessa dell'Aglianico lo protegge dalle muffe e permette una vendemmia tardiva necessaria perché è una varietà a lenta maturazione (seconda metà di ottobre-novembre). In Puglia è coltivato prevalentemente ai confini con la Basilicata e rientra tra i vitigni cardine della Dop Castel del Monte. Dotato di ottime capacità di invecchiamento.